Pittore italiano. Esordì a Firenze con una
mostra personale nel 1930. Successivamente si trasferì a Parigi, venendo
a contatto con le più affermate avanguardie internazionali e risentendo
inizialmente, in particolare, dell'influenza di Modigliani, Soutine, Bonnard e
Braque. Ma l'evoluzione di
C., maturatasi in territorio francese, ebbe
occasione di estrinsecarsi soprattutto al suo ritorno in Italia, come
dimostrò una personale allestita nel 1939 a Milano che diede modo di
collocarlo in una posizione intermedia tra linguaggio figurativo e astratto. Nel
dopoguerra fu tra i promotori del movimento romano neocubista e si batté
attivamente con gli artisti del "Fronte Nuovo delle Arti" per un deciso
rinnovamento del linguaggio e dei contenuti pittorici dell'arte italiana, dopo
la sonnacchiosa stagione del Novecento e del regime fascista. Nel 1952
entrò a far parte, con Basadella, Birolli, Moreni, Morlotti, Santomaso,
Turcato e Vedova del cosiddetto "Gruppo degli Otto" che si riallacciava alle
esperienze portate avanti nel 1941 dai francesi Bazaien, Lapicque, Manessier.
Costoro si proponevano soprattutto di aprire la via verso nuove ricerche formali
e linguistiche, superando l'antinomia astrattismo-realismo ed elaborando quindi
una nuova dimensione non figurativa, che fosse comunque diversa dai postulati
concretisti. In quegli anni
C. espose alle maggiori rassegne d'arte a
livello internazionale, conseguendo grandi successi e riconoscimenti. Tra le sue
opere citiamo:
Il fiume antico, Il nuovo giorno, Come una mattina, Il blu
presente, Oltre il confine (Tunisi 1909 - Roma 1984).